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A Santiago de Compostela è arrivato il premier Mariano Rajoy ad annunciare tre giorni di lutto nazionale per il grave incidente ferroviario che ha provocato la morte di 80 persone nel giorno di San Giacomo, il santo protettore della Galizia da cui prende nome il luogo dell'odierna tragedia Campus.
La regina Sofia e il re Juan Carlos si soono recati nel pomeriggio sul luogo del disastro per visitare i familiari dei passeggeri a cui è costata la vita. E oggi è un giorno davvero difficile da affrontare anche per il capo del governo regionale della Galizia Alberto Nunez-Feijoo.
L'incidente è avvenuto ieri alle 20:42, quando il convoglio ad alta velocità Madrid-Ferrol si trovava alla biforcazione di A Grandeira, a poco più di tre chilometri da Santiago di Compostela, capitale della Galizia. Sei dei dieci vagoni sono usciti dai binari in curva e si sono rovesciati. Tre vetture hanno preso fuoco. Errore umano. Prende, intanto, sempre più corpo l'ipotesi dell'errore umano. "La tragedia di Compostela sembra essere associata a una violazione della velocità", ha detto il sottosegretario alle infrastrutture e trasporti, aggiungendo che sul deragliamento del treno è stata avviata anche un'indagine del Ministero. Uno dei macchinisti, riferisce El Pais, ha detto che stavano viaggiando ad una velocità di almeno 190 chilometri orari, doppia rispetto a quella consentita nel tratto dell'incidente. L'uomo, Francisco José Gazón Amo, è ora formalmente sotto inchiesta.
Intrappolato tra le lamiere nella cabina, Amo parlava via radio con la stazione: "Spero di non avere morti sulla coscienza", ripeteva dopo aver spiegato di aver preso la curva a una velocità più del doppio di quella permessa in quel punto, ovvero 80 km orari. "Sono umano, sono umano", ripeteva. L'uomo non ha saputo spiegare il motivo dell'alta velocità. Negli stessi momenti immediatamente successivi all'incidente un suo collega si aggirava spaurito tra i rottami dei vagoni: "E' deragliato, è deragliato, che posso farci?".
Una nuova testimonianza sul macchinista è giunta da una coppia di sposi, di ritorno dal viaggio di nozze. "Quando ci siamo avvicinati per aiutarlo a uscire - hanno detto ai microfoni di Tve - era sconvolto e ripeteva 'voglio morire, voglio morire'".
Il tracciato ferroviario fu inaugurato il 10 dicembre del 2011 e proprio quel giorno un treno sbandò paurosamente in quella curva, che arriva dopo 80 km di linea retta.
Le testimonianze. Anche i racconti dei testimoni hanno confermato l'eccessiva velocità. Il treno "andava molto veloce e alla curva ha cominciato a girarsi, mentre i vagoni sono finiti una sopra l'altro". A parlare ai media locali è Ricardo Montesco, uno dei superstiti del convoglio ad alta velocità deragliato. Il racconto è quello di uno scenario da "girone dantesco", come lo ha descritto Alberto Nunez Fijoo, governatore della Galizia, la regione dove è avvenuto l'incidente. Qualcuno dice di aver sentito un'esplosione (probabilmente il boato dell'urto), nessuno sembrava ipotizzare un attentato.
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