Prototipo Fanfiction

I deliri di un utente appassionato

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  1. Ishumaeru
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    Aelita Fan
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    Ma buona sera! Dopo un bel po' di tempo, ecco finalmente il capitolo 6! Anche questo capitolo è bello corposo.
    P.S: ho revisionato tutto, ma siccome sto pubblicando alle 22.20 di sera potrebbe essermi sfuggito qualcosa, quindi potrei modificare il post.
    P.S 2: se notate il nome "Richard" ogni tanto, vi ricordo che è il vero nome di Jacket.
    P.S 3: E' possibile cambiare il titolo del thread, e se si come?: "Prototipo fanfiction" mi suona male...

    BUONA LETTURA!


    ++++++++++++++++++++

    KADICK, AULA DI INFORMATICA

    Per Jeremy questo era il giorno peggiore della sua vita: dei ragazzi avevano scoperto il supercomputer, XANA era tornato e aveva imposseessato uno studente, ora intento a sfondare la porta dell’aula di informatica, barricata alla bell’e meglio. Aveva ordinato agli studenti di allontanarsi e raggrupparsi nella parete opposta; doveva proteggerli in tutti i modi possibili.

    Purtroppo, mentre Jeremy era completamente nel panico e paralizzato dal terrore, la barricata cedette, e la porta fu violentemente scardinata, cadendo così a terra. Sulla soglia era presente lo studente che precedentemente si trovava in infermeria; all’apparenza un ragazzo normale, se solo non fosse stato per la forza anormale e per il simbolo di XANA al posto delle pupille.
    Il ragazzo Xanificato, con una velocità sovrumana quanto la sua forza, prese Jeremy per il colletto, senza che questi avesse il tempo di reagire, per poi scaraventarlo fuori dall’aula, facendolo sbattere contro il muro. Jeremy in quel momento svennè a causa dell’impatto. Gli alunni, pietrificati dalla paura, si limitarono a osservare lo studente impossessato avanzare verso Jeremy, in procinto di finirlo con un calcio diretto alla gola.

    Sfortunatamente per XANA ci sarebbe stato un cambio di programma: mentre si apprestava a colpire, il ragazzo venne scaraventato a terra, con la testa dolorante: alzatosi, poteva vedere chi lo aveva ostacolato: Ulrich Stern.

    Ulrich: “Ehi XANA, velice di rivedermi dopo tanto tempo?”, quindi si mise in posa da combattimento, come ai vecchi tempi.
    ---
    FABBRICA ABBANDONATA, LABORATORIO

    Per Yumi e Odd era tutto un gigantesco e nostalgico ritorno a 16 anni fa. Per Sylviane e Maya invece era uno grande shock. Quest’ultima era sorpresa come lo era Edward all’inizio di tutto. D’altro canto, Sylviane era più calma riguardo alla scoperta: la sua passione per la lettura e la scrittura amatoriale la avevano abituata alla sospensione dell’incredulità, anche se non era appassionata di fantascienza; e poi in parte era una persona tranquilla di suo. Jacket invece, si era precipitato subito alla postazione monitor, poggiando il suo zaino accanto a se, per controllare la situazione su Lyoko.

    Maya: “Si può sapere dove ci troviamo ora?”

    Edward: “Be’, in parole povere è un complesso sotterraneo, con un supercomputer al cui interno c’è Lyoko, un mondo virtuale..”. Maya aveva ancora uno sguardo perplesso.

    Odd: “Si, anche questa è una lunga storia…”

    Maya: “Tutto questo è così…pazzesco…. E non mi hai ancora risposto: come conosci mia madre?”

    Jacket: “Possiamo rimandare le spiegazioni a dopo, quando avremo risolto tutto questo casino!?”

    Sylviane: “…Com’è la situazione su questa… Lyoko?”

    Jacket: “Riassumendo: ci sono 10 creature di XANA appostate davanti alla torre attiva numero 7, Settore Banchisa.”

    Maya: “XANA?”

    Yumi: “L’intelligenza artificiale che attacca la terra usando Lyoko e le sue torri come punti di collegamento. Inoltre, in questo momento tuo padre sta cercando di tenere a bada una persona controllata da XANA.” Notando lo sguardo preoccupato della ragazza, aggiunse: “Non ti preoccupare, mio marito è andato a soccorrerlo, se la caveranno.”

    Jacket: “Allora, tutti pronti a partire?”

    Sylviane: “Intendi.. entrare dentro Lyoko e poi neutralizzare le creature?”

    Jacket & Ed: “Esatto” dissero in coro.

    Yumi: “Io dico che non se ne parla! Voi quattro resterete qui, io e Odd siamo stati combattenti esperti su Lyoko, sapremo cavarcela da soli!”

    Ed: ”Mi dispiace, ma non sono d’accordo: riflettici, XANA potrebbe mandare altri rinforzi, Jeremy e Ulrich sono impegnati a combattere lo studente imposessato, e, secondo il diario di Jeremy, senza Aelita non possiamo disattivare la torre! Avete bisogno di più forze possibili!”

    Yumi: “Spiacente, ma non ho intezione di farvi rischiare la vita!”

    Jacket, nel sentire questo battibecco che iniziava ad andare per le lunge, si era innvervosito parecchio, arrivando infine a sbottare: “PIANTATELA DI LITIGARE, ADESSO! Me ne sbatto delle vostre convinzioni, sta di fatto che ora dobbiamo risolvere questa sitazione di merda, quindi tu” disse indicando Yumi “chiamerai Aelita e le dirai di venire qua il più in fretta possibile, e poi scenderete tutti in sala scanner, entrerete a Lyoko e combatterete i mostri di XANA, mentre io vi aiuterò da qui, e alla fine disattiveremo la cazzo di torre! ”

    L’intervento di Jacket aveva fatto sbiancare tutti: Maya era quasi spaventata, Odd ed Edward erano rimasti senza parole, mentre Yumi si era anche offesa nel ricevere ordini da un 14enne. Sylviane, nonostante gli occhi spalancati, era quasi divertita dalla piega presa dalla situazione, arrivando a sorridere leggermente…

    Che caratterino… mi sa che adesso abbiamo un capo..


    Sylviane: “Sono daccordo con Jacket: la situazione è un emergenza, quindi voto a suo favore.” e alzò la mano guantata. Jacket ed Edward alzarono entrambi le mani. Yumi era contraria e Odd si era apparentemente astenuto. Ma ecco che all’ultimo momento, si alzò anche la mano di Maya.

    Maya: “Hanno ragione, dobbiamo difendere Lyoko e la terra. Inoltre, se tutto questo ha a che fare con i miei genitori, voglio vederlo di persona.”

    Yumi, anche se irritata, per certi versi era anche un po’ felice: si ricordava di quando, per scoprire il supercomputer, era stata cocciuta come un mulo per convincere Ulrich a farla unire alla vecchia squadra.

    Yumi: “A quanto pare non abbiamo altra scelta.. va bene, voi scendete alla sala scanner, di sotto. Io intanto chiamo Aelita.”
    ---

    CASA BELPOIS


    Aelita era intenta a prepararsi il pranzo, quando il suo telefono incominciò a squillare: era Yumi.

    Aelita: “Pronto Yumi? Allora, come è andata con il vostro piano?”

    Yumi: “Senti Aelita, non c’è tempo per parlare: devi venire subito alla fabbrica!”

    Aelita: “Cosa? Yumi, cosa sta succedendo?”

    Yumi: “… il peggio che potresti immaginare, e sai a cosa mi riferisco… è tornato.”

    Aelita, sentendo pronunciare le parole “è tornato”, era in stato di shock totale: in mente le tornavano tutti i ricordi di Lyoko, del padre che si era sacrificato per lei… di XANA.

    No, no no no no no, non è possibile! Credevo che lo avessimo sconfitto!Era tutto finito!

    Con grande sforzo e la voce debole, Aelita rispose all’amica.

    Aelita: “Vi raggiungo subito.”

    Terminata la chiamata spense i fornelli, si vestì in fretta e furia e salì in macchina. Doveva giungere alla fabbrica, e di corsa.
    ---
    KADICK, CORRIDOI DELL’EDFICIO DI SCIENZE

    Ulrich non se la stava vedendo benissimo.

    Essendo le persone impossessate da XANA, oltre che molto forti, anche estremamente resistenti al dolore, Ulrich doveva dare fondo a tutte le sue tecniche di Pencak Silat. Un continuo scambio di pugni, calci, prese e disingaggi, il tutto mentre Jeremy era ancora svenuto. Ulrich doveva tenere bloccato lo studente, per impedirgli di fare altri danni, o peggio, arrivare alla fabbrica.

    Doveva pensare a qualcosa di efficace.
    ---
    FABBRICA ABBANDONATA, SALA SCANNER

    Jacket: “Molto bene, siete pronti?”

    Ed: “Affermativo!”

    Jacket: “Ottimo. Yumi, Odd, Ed, prima voi. Intanto spiegherò tutto alle nuove arrivate.”

    Mentre i tre entrarono negli scanner e Jacket li virtualizzava nel Settore Banchisa, quest’ultimo aveva iniziato a spiegare a Maya e Sylviane come funzionava la virtualizzazione.

    Jacket: “Maya, Syl, ascoltatemi bene: appena le porte degli scanner si apriranno di nuovo, voi dovrete entrarci; lì entro in gioco io, che vi virtualizzerò dentro Lyoko, dove prenderete le sembianze di un vostro avatar virtuale, con varie abilità ed equipaggiamenti.”

    Maya: “E se rimaniamo bloccate dentro Lyoko, o i mostri ci.. uccidono? ”

    Jacket: “Di questo non dovrete preoccuparvi: su Lyoko avrete un totale di punti ferita che, se scende a zero a causa di attacchi dei mostri o altro, vi farà tornare qui sulla terra, tutte intere.
    Ah piccola nota di servizio: se vedete un mare sotto di voi, NON BUTTATEVICI DENTRO PER NESSUN MOTIVO! Se cadete lì, è un punto di non ritorno. Tutto chiaro fin qui?”


    Syl: “Cristallino.”

    Maya: “D’accordo..”

    Le porte degli scanner si aprirono.

    Jacket: “E’ il momento di partire!”

    Le ragazze entrarono nello scanner; Maya era estremamente nervosa, mentre Syl era, come sempre, decisamente calma. Anche troppo.

    TRASFERIMENTO: INIZIALIZZATO

    SCANNER: INIZIALIZZATO

    VIRTUALIZZAZIONE
    ---
    LYOKO, SETTORE BANCHISA

    Maya e Syl sentirono tutti gi sintomi della della virtualizzazione: sensazione di risucchio, perdita della sensibilità, e la consueta botta al fondoschiena.

    Constatando di essere ancora tutte intere si rialzarono in piedi, mentre la loro vista si abituava al mondo virtuale. Gli occhi potevano osservare un immenso paesaggio costituito da una sterminata banchisa di ghiaccio, dove i profili delle torri svettavano all’orizzonte e, a differenza del settore deserto, non passavano cavi sul terreno. Anche qui non era necessario respirare e non si sentiva la temperatura glaciale.

    Ed:”Ben arrivate ragazze.”

    Ricordandosi di non essere sole, le due nuove arrivate volsero il loro sguardo verso Yumi, Odd e Edward. O meglio, i loro avatar virtuali: Yumi indossava una tuta attillata viola-fuxia, e aveva due strani segni sopra le sopracciglia. Odd invece sembrava un uomo gatto, con due zampe al posto delle mani; i capelli erano rimasti gli stessi. Infine Ed era ritornato nei panni del cavaliere Protettore.

    Ricordandosi la spiegazione di Jacket, le ragazze si guardarono, per capire cosa avessero addosso:
    Al posto della salopette, Maya indossava uno strano vestito bianco, con ornamenti color oro,dalle maniche molto larghe che era fermato alla cintola da un nastro, anch’esso di colore oro. Sotto invece le gambe erano coperte da una gonna rosa tenue, anch’essa ornata d’oro, dal taglio diagonale, lasciando quindi una gamba scoperta. I piedi erano rimasti scalzi. Non aveva armi o oggetti di alcun tipo con se.

    Syl invece aveva un abbigliamento più..elaborato: una gonna corta in pelle nera borchiata di bronzo, dalla cui cintola pendeva una catena fatta di ingranaggi d’ottone. I piedi erano calzati da stivali in pelle, sempre nera, con intarsi d’oro. Il busto invece era coperto da un corpetto di pelle, e la spalla destra era protetta da un sottile spallaccio borchiato, e la mano destra era coperta da un guanto identico ai suoi nel mondo reale, con la differenza che arrivava fino al gomito La cosa più particolare erano i tatutaggi che coprivano il braccio sinistro, dalla mano alla spalla: rappresentavano rune, disegni e frasi dai significati misterici e occulti.. quasi infernali. Infine, a differenza di Maya, aveva un’arma: in spalla era appeso un bastone rinforzato, un misto di legno e acciaio brunito, e a una estremità era presente una lama affilata e ricurva.

    Maya: “Ma.. che razza di vestiti sono questi? Sono così … bizzarri..”

    Odd: “Non dirlo a me: è da un bel po’ di anni che sembro un gatto viola.”

    Syl: ”Mondo nuovo, regole nuove”, disse mentre aveva preso il bastone per poi farlo roteare un po’.

    Maya: Un momento, io non ho armi, come farò a difendermi? “Ehm, Jacket puoi sentirmi?”

    Jacket: “Forte e chiaro!”. Su Lyoko la sua voce proveniente dal nulla acquisiva dei connotati quasi divini.

    Maya: “A differenza di tutti gli altri, io non ho armi con cui difendermi.”

    Jacket: “Mhh.. strano. Ok, mentre io cerco di esaminare le schede dei vostri avatar su Lyoko, voi andate a est, verso la torre attiva, la riconoscerete dall’alone rosso; secondo la mappa dovrete prima passare per un ponte sospeso. Tutto chiaro?”

    Odd: “Cristallino, Einstein II.”. Quindi l’intero gruppo cominciò a correre verso la torre attiva.

    Einstein II? Ma che cazzo di soprannome è?

    Mentre Jacket cercava le schede di Maya e Syl, si ricordò che avevano bisogno di Aelita per disattivare la torre.

    Speriamo che arrivi presto; non so per quanto Jeremy e Ulrich possano tenere a bada lo studente impossessato….
    ---
    KADICK, CORRIDOIO

    Ulrich: “Argh!”

    Ulrich venne scaraventato al muro dopo aver ricevuto una sfera elettrica in pieno stomaco. Stordito, con gli occhi lacrimanti, vide la figura sfocata dello studente Xanificato, che si preparava a finirlo per sempre.

    Nel frattempo Jeremy, lentamente, era rinvenito dalla bottà: un esplosione di dolore lancinante gli attraversò il cranio, mentre si rimetteva in piedi; fortunatamente gli occhiali erano tutti interi. Ed è proprio attraverso quest’ultimi che vide Ulrich in procinto di essere ucciso dallo studente.

    Ulrich! Devo fare qualcosa! Pensa, Jeremy, Pensa….

    Jeremy si guardò intorno, per poi prendere la cosa più vicina a lui in quel momento: un estintore. Seguendo il suo istinto, e carico di adrenalina, Jeremy prese il pesante oggetto e, con tutta la forza che aveva in corpo, corse verso il ragazzo impossessato, per poi colpirlo con l’estintore alle spalle. La forza del colpo mandò al tappeto lo studente, che in quel momento sembrava un ologramma sfasato.

    Ulrich: “Ahia, che male….. grazie Jeremy!”

    Jeremy: “Figurati! Ora dobbiamo correre alla fabbrica, prima, non c’è tempo da perdere!”

    Ulrich annuì, e presto i due corsero verso la fabbrica, mentre gli alunni rimanevano ancora pietrificati dalla paura.
    ---
    PARIGI, STRADE.

    Neanche Aelita se la stava passando bene: purtroppo il traffico era abbastanza denso, e i semafori non aiutavano di certo. In quel momento rimpiangeva di aver scelto di vivere lontani dal collegio.

    Di questo passo, non arriverò mai alla fabbrica! Devo sbrigarmi, codice stradale o meno!
    Aelita quindi fece retromarcia per poi passare nell’altra corsia, partendo ad alta velocità: in quella situazione la polizia stradale poteva andare a farsi benedire.

    Spero che Jeremy e Maya stiano bene… non posso perderli!
    ---
    LYOKO, SETTORE BANCHISA

    Il gruppo, nella corsa, arrivò all’inizio del ponte sospeso menzionato da Jacket: una lunga strada di ghiaccio, sospesa sopra il mare digitale, che univa la terraferma e un isola a est, sulla quale svettava alta la torre, circondata dall’alone rosso di XANA. Il ponte era disseminato di rocce ghiacciate, grandi abbastanza per usarle come ripari.

    Allo stesso tempo Jacket aveva finalmente trovato le schede degli avatar di Syl e Maya: entrambe avevano 100 punti vita, come tutti su Lyoko. Per quanto riguarda le capacità speciali, la prima aveva un abilità denominata “Control”, mentre Maya…. proprio ciò di cui avevano bisogno.

    Jacket: “Ragazzi, piccolo cambio di programma! Proteggete Maya e scortatela fin dentro la torre! Ha proprio ciò che ci serve!”

    Yumi: “Intendi dire che può attivare il Codice Lyoko e disattivare la torre?”

    Jacket. “Esatto! Forza , muovetevi, non abbiamo molto tempo.”

    Yumi: “Giusto, sbrig-”

    Yumi non ebbe tempo di finire la frase che un dolore lancinante le percosse il braccio: dall’altro capo del ponte erano arrivati i mostri di XANA.

    Ed: “Tutti al riparo!” gridò, mentre Odd sparava colpi laser dal braccio, uccidendo solo un mostro a forma di blocco. Yumi invece tirò fuori i ventagli, e dopo aver parato una raffica di colpi da due mostri somiglianti a calabroni, li lanciò contro di loro ,distruggendoli. In poco tempo tutti si ripararono dietro le rocce, per evitare di essere colpiti.

    Maya si era nascosta dietro una roccia situata in mezzo al ponte, proprio dietro Yumi; Syl invece era in una situazione più precaria: doveva stare al riparo e, allo stesso tempo, non cadere dal ponte per poi finire nel mare digitale che era praticamente dietro (e sotto) di lei.
    Jacket in quel momento stava iniziando a entrare nel panico: doveva trovare subito una soluzione per tirarli fuori d’impaccio, mentre i mostri avanzavano lungo il ponte.

    Aspetta un momento… “Control” eh?...

    Jacket: “Syl, mi ricevi? Secondo i tuoi dati su Lyoko, tu hai un potere chiamato “Control”: sporgiti quanto basta per vedere i mostri di XANA, quindi prova a concentrarti e prendere possesso di un mostro!”

    Syl: “Intendi controllarlo in tutto e per tutto?…. Va bene, posso provarci.” Cautamente la ragazza si sporse quanto bastava per vedere la fila indiana di mostri: al centro vi era una sfera d’acciaio gigante, con un segno di apertura su tutta la sua circonferenza e un sigillo che aveva il simbolo dell’occhio di XANA.

    Quella creatura mi pare abbastanza devastante…. Va bene, proviamoci!

    Syl tese quindi la mano del braccio tatuato verso il mostro sferico: i tatuaggi si illuminarono di un color viola striato di nero, come una nebulosa. All’improvviso Syl non vide più con i suoi occhi, ma vedeva i mostri davanti alla sfera gigante, in una specie di schermata rossa che aveva in un angolo il simbolo di XANA. In quel momento si fermò, insieme al resto del piccolo corteo.

    Ce l’ho fatta, ho preso il controllo del mostro! Bene, ora vediamo quanto sa far male….

    La creatura a forma di sfera si aprì, rivelando un interno fatto di tessuti rossi che tenevano insieme il tutto, quasi simili a tessuti umani. Al centro, su una specie di telaio, vi era posto un simbolo di XANA un po’ più grande, che aveva iniziato a pulsare. Infine, un ventaglio rosso di energia si sprigiono dappertutto, colpendo sia mostri davanti che quelli dietro, dividendoli a metà come fossero burro, per poi scomparire definitivamente.

    Ed: “Un mostro di XANA che uccide i suoi stessi alleati?”

    Jacket: “Semmai ringraziate Syl, è lei che lo controlla.”

    Odd: “Quindi può controllare i mostri? Forte.”

    Syl in quel momento era sia imbarazzata che compiaciuta: al di fuori della sua famiglia, che poteva definire perfetta, non aveva mai avuto relazioni andate oltre l’essere compagni di classe o conoscenti; e in fondo non ne aveva sofferto, aveva i suoi hobby a tenerla occupata. Ma tutto questo grande “cambio di programma” la rendeva felice e non poco.

    Improvvisamente accadde qualcosa di strano: di colpo Syl perse il mostro sferico, che si disintegrò. In quel esatto momento, Syl fu colpita da dei dolori lancinanti in tutto il corpo; lo shock è stato così forte che Syl per se l’equilibrio, iniziando a cadere all’indietro, verso il mare digitale…

    Syl: “AAAAHHHH!!”

    Yumi: “NO!”

    Jacket: “SYL! CAZZO, DEVO DEVIRTUALIZZARLA SUBITO!”

    12 metri…

    Jacket: “Muoviti, cazzo, muoviti!” urlava nel panico, mentre digitava febbrilmente sulla tastiera i comandi per la devirtualizzazione.

    5 metri…

    Jacket: “Dai, ci siamo quasi !”

    2 metri…. E appena poco prima di sfiorare l’acqua, Syl scomparì in una serie di dati: era stata devirtualizzata in tempo.

    Jacket quindi aprì una finestra che mostrava la sala scanner da una telecamera: uno degli scanner si aprì…. E ne uscì Syl, lentamente e un po’ barcollante.

    Jacket: “ *pant …. *pant… ce l’ho fatta….” Quindi alzò il dito medio di fronte al monitor “Ti presento Alt-F4, XANA!

    Syl, sei tutta intera?”


    Syl: “Credo proprio di si, un po’ di nausea a parte… “

    In quel momento la ragazza si sentiva ben più che debitrice verso Jacket.
    ---
    KADICK, CANCELLO D’ENTRATA

    In tutta la via era possibile sentire lo stridio delle gomme della macchina di Aelita, quando frenò davanti al cancello del Kadick. Per fortuna che nessun vigile aveva visto sfrecciare l’auto a quella velocità. O almeno così sperava.

    Scesa dalla macchina, Aelita si corse a perdifiato verso il tombino nel parco. Il semplice aprire quel disco di ferro arrugginito le fece ritornare nella mente tutto il passato. Ma non era il momento di crogiolarsi nei ricordi, doveva muoversi.
    ---
    KADICK, CORRIDOIO

    La corsa di Jeremy e Ulrich era finita subito dopo che era cominciata: proprio mentre il duo era arrivato alla porta, una sfera di energia elettrica conflagrò in mezzo a loro, facendoli subire una scarica elettrica che li costrinse a terra. Lo studente Xanificato quindi si avvicinò e, tendendo le mani, inizio a torturare Jeremy e Ulrich con delle scosse continue di elettricità; sarebbe stata una morte lenta e dolorosa.

    Non potevano resistere così a lungo: il tempo era agli sgoccioli.
    ---
    FABBRICA ABBANDONATA, LABORATORIO

    Syl: “Hai idea di perché è successo?”

    Jacket: “Mh?”

    Syl: “All’improvviso ho perso il controllo del mostro, lui si è disintegrato, mentre io ho ricevuto una scarica di dolore, che mi ha fatto cadere……”

    Jacket: “…. Forse vuol dire che puoi controllarlo solo per un po’ di tempo; Se è questo il caso, vedrò se è possibile migliorare la tua abilità.”

    Syl: “Ti ringrazio, Jacket.”

    Jacket: “Figurati: doveri d’amminstratore!”
    ---
    LYOKO, SETTORE BANCHISA

    Nel frattempo Yumi, Odd, Edward e Maya avevano appena attraversato il ponte e si erano nascosti dietro un masso, a una decina di metri dalla torre; a proteggerla vi erano quattro tarantule pronte a sparare a vista.

    Maya: “Ok. Qual è il piano?”

    Yumi: “Tu resta qui; noi tre penseremo alle tarantule, prendendole di sorpresa.”

    Ed: “D’accordo” disse, per poi ricordarsi una cosa: quando era stato su Xanadu, Jacket gli aveva detto che aveva un’abilità chiamata “Heal”, che significava “Guarire”. Quindi, ricordando che Yumi era stata ferita, gli posò la mano destra sulla spalla, cercando di incanalarvi energia: un alone verde ricoprì la mano, e Yumi si sentì come rinvigorita.

    Yumi: “Ma.. Ed, cosa hai fatto?”

    Jacket: “Ed ha un’abilità che permette di riguadagnare parte dei punti vita persi; mica male eh?
    Ok, siete pronti?”


    Ed, Yumi, Odd: “Si!”

    Yumi saltò sulla roccia per poi volteggiare in aria, mentre lanciò i suoi ventagli verso due tarantule, uccidendole al primo colpo. Odd, con una capriola laterale, uscì dal nascondiglio, per poi mirare e colpire a una terza creatura. Infine Edward usò lo stesso trucco usato su Xanadu: lanciare la spada dritta verso il simbolo di XANA sulla testa del ragno virtuale, facendolo esplodere in mille pezzi.

    Odd: “Bella mira Ed!”

    Yumi: “Ok, Maya, via libera: entra nella torre, fai presto!”

    Maya: “Io..Cosa?”

    Jacket: ”Ascolta Maya, ti dirò io cosa fare, ma adesso devi entrare nella torre, subito! Tuo padre non può resistere ancora per molto!”

    Maya: “….D’accordo, vado!”, e corse verso la torre, tastando la parete nera per trovare una sorta di porta: prima il braccio, poi il resto del corpo trapassarono la parete, fino ad essere all’interno della torre: vi era anche qui il simbolo di XANA sulla piattaforma, mentre le pareti interne erano ricoperte di schermate di dati.

    Jacket: “Ok, ora cammina verso il centro!”

    Mentre Maya, con passo spedito, andava verso il centro della piattaforma, il simbolo di XANA su di essa si illuminava, emettendo un suono limpido, man mano che la ragazza camminava avanti.
    ---
    KADICK, CORRIDOIO

    Mentre lo studente Xanificato aumentava sempre di più l’intesità della scarica, Jeremy e Ulrich, in preda al dolore immenso dell’elettricità, stavano lentamente cedendo….
    ---
    FABBRICA ABBANDONATA, ASCENSORE

    Mentre l’ascensore stava lentamente scendendo verso il Laboratorio, Aelita era in un mix di preoccupazione, paura,panico e nostalgia: l’incubo peggiore di tutta la sua vita era tornato, e chissà se Jeremy e Maya stavano bene…
    ---
    LYOKO, TORRE

    Maya, una volta arrivata al centro della piattaforma, sentì come se una forza invisibile proveniente dall’alto volesse farla salire, e così fù: Maya levitò in alto, fino ad arrivare ai piedi di un'altra piattaforma, praticamente identica a quella di sotto; al centro vi era uno schermo olografico, sospeso nell’aria.

    Maya: “Ehm…Jacket, sono appena salita nella torre, e ora ho davanti a me un schermo: cosa dovrei fare ora?”

    Jacket: “Ottimo! Ora premi la mano sullo schermo, così inserirai il Codice Lyoko e disattiverai la torre!”

    Maya: “Va bene!”. Appena premette la mano sullo schermo olografico, vi apparve una scritta:

    MAYA


    Seguita da:

    CODE LYOKO

    In quel esatto momento, tutti i dati che apparivano sulle pareti interne della torre iniziarono a scendere verso il basso. Yumi, Odd e Edward videro come la torre perse l’alone rosso che la circondava, sostituito da un altro alone, stavolta di colore blu.

    Jacket: “Fiuuuu … ce l’abbiamo fatta…. 2 a 0, XANA.”

    Syl: “E l’altro punto per cosa sarebbe?”

    Jacket: “Be’, ti ho risparmiato una nuotata permanente nel mare digitale, no?”

    A quella battuta, Syl fece un sorriso: non uno divertito, ma uno decisamente dolce….

    Jacket: “Molto bene, squadra, missione compiuta! Adesso vi riporterò tutti sulla terra!”

    Mentre effettuava le varie devirtualizzazioni, sentì la porta dell’ascensore aprirsi: Syl restò immobile, le mani appoggiate allo schienale della sedia, mentre Jacket, lentamente, tendeva la mano verso lo zaino aperto…
    Le porte, una volta aperte, rivelarono una donna sulla trentina, dalla pelle bianca e dai capelli corti e…. rosa. Questa vide con suo grande stupore i due ragazzi alla postazione monitor del Laboratorio.

    Jacket: “…Aelita Schaeffer, giusto?” disse, mentre la mano era ancora protesa verso lo zaino.

    Aelita: “..Si, sono io… e tu se non sbaglio sei Richard, il ragazzo in quella foto scattata da Maya.”

    Syl: Richard?... quindi Jacket non è il suo vero nome….

    Jacket: Ora capisco tutto!: Maya deve avermi visto mentre tornavo nel dormitorio, Jeremy ha scoperto della foto, e ha inviato Yumi e compagnia come dei segugi alle mie calcagna…

    Jacket allontanò la mano dallo zaino: quella era sicuramente la figlia di Waldo Schaeffer. “…Esatto. Oh e per la cronaca, la tua piccola fotografa è riuscita a disattivare la torre giusto in tempo.”

    Aelita: “Maya!? Quindi …anche lei può disattivare le torri?”

    “Mamma!”

    Aelità si voltò di scatto, per poi essere abbracciata dalla figlia; l’ascensore stava, stranamente, salendo, quindi i ragazzi, uno alla volta, salirono tramite le scale che collegava il Laboratorio alla Sala Scanner. Ora mancavano solo Jeremy e Ulrich all’appello.

    Aelita: “Maya! Fatti abbracciare!” la strinse in un abbraccio, attenta a non soffocare la figlia. “Sei stata bravissima!”. Quindi la lasciò andare dalla sua stretta, per poi rivolgersi a tutti gli altri “Avete protetto mia figlia e salvato Jeremy e Ulrich, non so come ringraziarvi!”; da un occhio scese una lacrima, mentre Aelita sorrideva.

    Odd: “Non ce n’è bisogno, principessa; dopo tutto salvare la giornata era la nostra routine.”

    Yumi: “Oh, a proposito: i miei complimenti a tutti, siete stati dei combattenti esemplari.”

    In quel momento la porta dell’ascensore si aprì di nuovo, mostrando Jeremy e Ulrich, con i vestiti bruciacchiati e i capelli sparati in aria, ma ancora vivi. Appena li videro, Aelita e Yumi corsero ad abbracciare i rispettivi mariti.

    Yumi: “Ulrich! Stai bene?”

    Ulrich: ”Si, anche se ora i miei capelli assomigliano a quelli di Odd.”

    Jeremy: “Per fortuna Aelita ha disattivato la torre appena in tempo!”

    Aelita: “Ecco… in realtà non sono stata io.”

    Jeremy: “Cosa? Allora chi è stato?”. In quel momento Jeremy notò il gruppo di studenti, tra cui c’era anche Maya; In particolare vide Jacket, seduto alla postazione di comando.

    Jeremy: “Come sospettavo… Richard.”

    Jacket: “Già. Oltre a saper fotografare, tua figlia può disattivare le torri; “viva la genetica”, eh?”

    Jeremy rimase sbalordito dalla risposta del suo studente. Questo voleva dire che Maya aveva scoperto tutto ed era andata su Lyoko.

    Jeremy: “Maya, è vero quello che dice?”

    Maya: “…Si papà, è tutto vero.”

    Ulrich: “Mio caro fuggitivo, penso che sia arrivato il momento di spiegare un paio di cose..”

    Jacket: “Ok ok, prendete i pop corn e state attenti, perché non ho voglia di ripetermi.”

    Quindi Richard spiegò tutto ciò che era successo fin dal principio: il file nascosto nel Deep Web, il supercomputer prototipo dislocato a Roma, Xanadu e la riaccensione del supercomputer di Lyoko a distanza, i blackout… e il ritorno di XANA. Ci volle una mezz’ora buona per raccontare tutto nei dettagli.

    Ulrich: “Quindi è tornato davvero… ciò vuol dire che il programma di Jeremy non ha funzionato.”

    Jeremy: “E mi chiedo come sia possibile: voglio dire, lo avete visto tutti, XANA era stato distrutto..”

    Jacket: “Be’, ciò vuol dire che l’ipotesi più probabile è che il tuo programma si sia limitato a frantumare XANA come se fosse un vaso: ci vuole un sacco di tempo, ma si può sempre ricostruire tutto; Inoltre XANA era fuggito nella rete, no? Molto probabilemente avrà copiato parte dei suoi dati in giro per Internet, in modo da poterli recuperare nel caso non fosse stato annientato del tutto.

    Sapendo ciò, il sottoscritto ha in mente un nuovo piano: troviamo il modo di riportare XANA nel supercomputer, gli blocchiamo qualsiasi via di fuga e infine cancelliamo tutto: niente più Lyoko e niente più Xana; diventerà tutto un ammasso di metallo vuoto. Nel frattempo dovremo neutralizzare gli attachi di XANA e raccogliere più dati utili possibili, sia su Lyoko che nella rete. E potremo chiudere definitivamente questa storia.”


    Jeremy: “Ti ringrazio Richard, e grazie anche a voi per aver protetto mia figlia, ma non posso lasciare che i miei studenti rischino la vita, soprattutto Maya. Lasciate fare a noi adul-”

    Aelita: “Jeremy, non dire stupidaggini: tu sei l’unico che insegna al Kadick, mentre noi altri viviamo lontano dal collegio, e XANA sicuramente attaccherà anche me e gli altri. Maya è stata capace di disattivare la torre e gli altri ragazzi hanno saputo tenere testa a XANA.”

    Odd: “Concordo, nonostante sia la loro prima volta su Lyoko sono stati degli ossi duri.”

    Aelita: “Anch’io sono preoccupata per Maya e sono la prima a non voler vederla coinvolta, ma non c’è altra scelta: abbiamo bisogno di loro. Senza contare che tornare indietro nel tempo non avrà alcun effetto, e non possiamo fare finta di nulla.”

    In quel momento Jeremy era estremamente combattuto: non voleva rischiare di perdere sua figlia e i suoi studenti, ma allo stesso tempo Aelita aveva ragione: il vecchio gruppo non può farcela da solo, ha bisogno di una mano, e quei 4 ragazzi erano le persone migliori su cui poter contare.

    Jeremy: “Io… hai ragione, loro sono le uniche persone su cui possiamo fare affidamento. Dobbiamo sconfiggere XANA, e questa volta per sempre. ”E’ compito nostro”, ricordi?

    Molto bene: Richard, Edward, Sylviane, Maya, da questo momento siete a tutti gli effetti dei Guerrieri Lyoko.”


    Edward: “Faremo del nostro meglio!”. Maya e Syl annuirono all’unisono.

    Jeremy: “Richard, penso che tu sappia cosa fare adesso.”

    Jacket: “Sicuro, prof!” e si mise a digitare una serie di comandi sul terminale “Syl, Ed, Maya: preparatevi ad avere un gran senso di déjà vu!”

    Syl: “Hm? Cosa intendi dire?”. In quel esatto momento Jacket premette il tasto Invio.

    Jacket: “RITORNO AL PASSATO!”

    Dal centro della stanza si era generata una colonna fatta di luce accecante, che iniziò a espandersi dappertutto; una gigantesca bolla luminosa inghiottì tutta la citta di Parigi…
    ---
    MARTEDI’ 10 SETTEMBRE, 7.00.

    Ad un tavolo della caffetteria del collegio, gremita di studenti intenti a fare colazione, sedeva Jacket che, mentre mangiava il suo croissant caldo, stava aspettando il resto del gruppo: aveva bisogno di sapere se il Ritorno al Passato era funzionato, e se tutti si ricordassero dell’accaduto di ieri… o meglo, “l’oggi” di ieri.

    Proprio mentre ingoiò l’ultimo boccone, una voce familiare, dal tono decisamente calmo, si rivolse a lui.

    “C’è posto per me?”

    Jacket voltò la testa per ritrovarsi davanti a se Syl: ora Jacket poteva osservare meglio il suo vestiario a dir poco unico e, soprattutto, i suoi occhi eterocromatici.

    Non me la ricordavo così attraente…

    Jacket: “è una domanda retorica?”

    Syl: “.. Chi lo sa?”. Allo stesso tempo fece un occhiolino decisamente eloquente: si ricordava di tutto quanto.

    Mentre Syl si siedeva di fianco a Jacket, un gruppo di ragazze a due tavoli di distanza guardò Syl con aria stupefatta: da quando in qua Sylviane, che non aveva neanche un amico e se ne stava sempre da sola a leggere libri, si metteva a sedere in compagnia di un'altra persona, per di più un ragazzo carino. Peccato per loro che quest’ultimo notò i loro sguardi. Quindi Richard, notevolmente infastidito dal fatto che una sua amica fosse fissata in quel modo, disse loro chiaro e tondo che non tollerava tutto ciò. Il tutto in un fortissimo accento scozzese.

    Jacket:What ya starin’ at ye wee posh cunt? Cosa cazzo avete da guardare?”

    In un attimo il gruppetto di oche, intimidite da Richard, si girarono e tornarono a parlare per conto loro.

    “Devi averle spaventate parecchio. Cosa avevano da guardarvi in quel modo?”. In quel momento erano arrivati Edward e Maya, che si sedettero insieme a Richard e Syl; il quartetto era al completo.

    Syl: “Ecco, diciamo che sono scioccate dal fatto che mi sia seduta insieme a voi: prima di “ieri” non avevo mai avuto neanche un amico. Che dire, tutto ribaltato in un attimo.”

    Jacket: “Ok ragazzi, vi farò una domanda retorica: vi ricordate di “noi-sappiamo-cosa”?”

    Ed: “Affermativo..”

    Maya: “Si. E’ tutto così… incredibile. Quando mi ero svegliata pensavo che avessi semplicemente fatto un sogno strano. Ma invece è tutto reale.”

    Jacket: “Strano ma vero, eh? Comunque, parlando seriamente… siete sicuri di voler fare tutto ciò? Voglio dire, stiamo parlando di rischiare la vita mentre proteggiamo il mondo da un intelligenza artificiale fuori controllo. Non vi biasimo nel caso vogliate tirarvi indie-”

    Ed: “Io ci sarò sempre sempre al vostro fianco, XANA o non XANA: dopotutto, come sai già, il mio compito è quello di proteggervi, no?”

    Maya: “Esatto, e se io faccio la differenza in tutto questo, allora contate pure su di me: i miei fanno parte di tutto questo, quindi ho il dovere aiutarvi.”

    Syl: “Sappi che ti sono debitrice: mi hai salvato la vita, quindi ho tutta l’intenzione di restituire il favore. Voi siete i miei primi veri amici, non potrei mai abbandonarvi.”

    Jacket in quel momento sorrise, ma non con il suo solito sorriso divertito, o sarcastico: era un sorriso di pura felicità e sollievo. “…Grazie ragazzi.”

    Per tutto il resto del tempo il quartetto continuò a parlare sia delle cose mondane, sia di Lyoko, stando bene attenti a non farsi sentire dagli altri studenti. Alla fine arrivò il momento di andare a lezione: Maya era diretta verso l’aula di musica, mentre Edward in palestra. Jacket invece era diretto nell’edificio di scienze, più specificatamente nell’aula di chimica; mentre camminava lungo il corridoio deserto (erano un po’ in anticipo), notò come Syl lo stesse seguendo al suo fianco.

    Jacket: “Anche tu hai chimica? “Ieri” non ti avevo visto qui in giro.”

    Syl: “Si, e sono anche nella tua classe di informatica. Vedi, ero un po’ giù di tono, quindi sono stata in infermeria per un paio di ore. Quindi alla terza ora stavo tornando in classe, quando “qualcuno” mi ha spintonato mentre correva via…”

    Jacket: “Oh. Be’, forse ti devo delle scuse…”

    Syl: “hihihih! Stavo scherzando, non devi scusarti; se non fosse successo, non avrei mai potuto sapere di Lyoko!”. All’improvviso si fermò. “Oh quasi dimenticavo…”. Di punto in bianco si girò verso Jacket e, cogliendolo di sorpresa, lo baciò. In quel momento la mente di Jacket era andata in crash: nonstante in passato avesse provato dell’attrazione per un discreto numero di ragazze, non era mai arrivato fino a questo punto. Poteva sentire il suo profumo piacevole e allo stesso tempo abbastanza inebriante da poter stordire i sensi.

    Quando Syl separò le sue labbra da quelle di Jacket, lo guardò dritto negli occhi; lo sguardo della ragazza era estremamente intenso.
    Syl: “Questo è il mio modo di ringraziarti per tutto quanto.” quindi gli avvicinò le labbra all’orecchio, sussurrandogli in un tono fottutamente seducente. “Je me demande si je t'adore ou si je te taquine...Richard: Mi domando se ti adoro oppure se ho solo voglia di giocare con te ...Richard...” Tornò a incamminarsi verso l’aula, salvo per poi voltarsi verso Jacket, che in quel momento era rimasto fermo come una statua.

    Syl: “Be’, non vieni a lezione?”

    Furono quelle parole che sbloccarono Richard dalla sua trance, facendo in modo che ritornasse a dirigersi verso la classe, nel completo silenzio.

    In quel momento Richard era sommerso in un mare di emozioni mai sentite prima. Se il bacio e la “dichiarazione” di Syl erano già abbastanza scioccanti, un’altra cosa lo era più di tutte.

    In tutta la sua vita, nessuno, al di fuori dei suoi cugini, dei suoi genitori e dei suoi professori, lo aveva chiamato con il suo vero nome.

    Edited by Ishumaeru - 22/4/2020, 11:11
     
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